Nel quarto trimestre del 2009 il Pil reale del Giappone è calato del 7,1% trimestre su trimestre annualizzato. Alla luce della forte decelerazione dell’economia giapponese abbiamo chiesto alle principali società di gestione del risparmio se l’andamento negativo degli ultimi tempi possa essere attribuito a fattori temporanei oppure a un ritorno alla stagnazione pre-Abenomics. 

C’è chi sostiene che la stagnazione economica sia un fattore strutturale e non temporaneo, dovuto all’invecchiamento della popolazione, a un’immigrazione assente e a una bassa produttività mentre la maggior parte degli intervistati attribuisce la profonda contrazione a fattori temporanei:

-L’aumento dell’Iva programmato dal governo a ottobre (dall’8% al 10%) che ha generato una riduzione dei consumi.
-ll rallentamento della crescita globale, a cui l’economia giapponese è fortemente orientata.
-L’incertezza legata al confronto tra Stati Uniti e Cina dei mesi scorsi e le tensioni con la Corea del Sud, che ha causato un calo del turismo.
-Le condizioni meteorologiche avverse, come il Typhoon Hagibis, che ha impattato su investimenti e produzione e ha danneggiato le infrastrutture.
-A inizio 2020 la crisi sanitaria globale legata al Coronavirus.

Sulla scia degli interventi delle principali banche centrali, la Banca Centrale del Giappone ha sostenuto l’economia potenziando il proprio programma di acquisti di Etf e ha varato un programma di prestiti a favore delle imprese maggiormente in difficoltà.

Grazie alle misure di stimolo fiscale e monetario, la crescita in Giappone, secondo la maggior parte dei player intervistati, riprenderà a salire entro la fine dell’anno. La domanda e le infrastrutture sottostanti sono intatte. Non ci sono particolari criticità nel settore del credito e i dati relativi a famiglie, aziende e governo sono solidi. Tuttavia, la notizia di qualche giorno fa del rinvio delle Olimpiadi di Tokyo al 2021 a causa della pandemia ha gettato un’ombra sulle prospettive economiche del Paese.

Quali saranno dunque le prospettive per la Borsa di Tokyo?

Gli indici azionari globali registrano perdite dai picchi di febbraio superiori al 20% e il Giappone non fa eccezione. La diffusione del Coronavirus in Giappone ha generato volatilità sulla Borsa di Tokyo, destinata a rimanere elevata per un certo periodo di tempo. I mercati tendono a guardare eccessivamente al breve termine. Tuttavia, con il venir meno delle notizie negative le aspettative sono di ripresa nel medio/lungo periodo, soprattutto per l’appetibilità delle azioni giapponesi grazie alle basse valutazioni.

Di seguito i singoli contributi:

Gam: “Economia giapponese in ripresa nella seconda metà dell’anno”
Ernst Glanzmann, Gam Investments

Kames C: “Il Giappone crescerà a ritmo più lento rispetto alle altre economie”
Robin Black, investment manager di Kames Capital

Pictet: “Ripercussioni negative per il Giappone solo temporanee”
Il contributo di David Billaux, Pictet Asset Management

Giappone: tre fattori hanno creato una tempesta perfetta
Daisuke Nomoto, Columbia Threadneedle Investments

AcomeA: “Lo stato di salute delle aziende giapponesi è ottimo”
AcomeA Sgr. Le risposte di Giovanni Buffa

Comgest: “Crescono i profitti. Il Giappone è tornato”
Richard Kaye, gestore del fondo Comgest Growth Japan di Comgest

Giappone: “Valutazioni più interessanti rispetto ad altri mercati globali”
Swann Chmil e Salah Aberkane, fund manager di Fideuram Asset Management Ireland

Giappone: “Nel dopo Coronavirus consumi privati e produzione si risolleveranno”
Allianz Global Investors. Kazuyuki Terao, CIO Japan

Vontobel: “Coronavirus e shutdown dell’economia rischio default per Giappone”
Sandrine Perret, Senior economist di Vontobel Am

Ubp: “Economia e utili aziendali in Giappone in ripresa a fine 2020”
Cédric Le Berre, senior analyst di Ubp

Amiral Gestion: “In Giappone opportunità interessanti per lo stock picking”
Louis d’Arvieu, fund manager e Julien Faure, Cfa di Amiral Gestion


Unknown's avatar
Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.