Desirée Scarabelli, sales director and Esg specialist Pictet Asset Management, partecipa al Focus sostenibilità

Environment, social e governance: su quale di questi tre aspetti si concentrerà maggiormente la vostra attenzione nel 2021?

«Noi di Pictet siamo sempre stati tra i pionieri degli investimenti responsabili e le componenti Esg hanno fatto parte del Dna dei nostri investimenti da prima ancora che l’acronimo Esg si diffondesse. Infatti, nel lontano 2000, in un contesto dove tutti si concentravano sugli investimenti tecnologici e sulla ricerca del puro profitto finanziario, totalmente controcorrente abbiamo lanciato il Pictet Water, il primo grande fondo tematico ambientale della storia. E dal 2000 a oggi ci siamo concentrati sulla E di Environmental, creando per i nostri investitori strategie che non solo portassero un profitto finanziario, ma che avessero l’obiettivo di creare un impatto positivo e misurabile sulle tematiche ambientali.

Oggi ci troviamo in un contesto molto difficile, non solo per l’ambiente, ma anche per la società, a seguito della pandemia che abbiamo dovuto affrontare nell’ultimo anno. In questa situazione ancora una volta vogliamo guardare avanti, concentrandoci sull’uomo e sui suoi bisogni, andando a esplorare quella S di Social, in uno scenario che sta rivoluzionando tutte le certezze in questo ambito. Ed è proprio per anticipare e supportare questi cambiamenti nella vita familiare, professionale e sociale, che nel novembre 2020 abbiamo lanciato il fondo Pictet Human».  

Ritiene che il greenwashing e il socialwashing possano essere fenomeni che minano la credibilità dell’investimento sostenibile?

«Assolutamente sì, e la proliferazione di prodotti sostenibili è molto rischiosa in tal senso. Fino a qualche tempo fa quasi nessuna società parlava di sostenibilità e gli investimenti Esg erano visti come qualcosa di “esotico” all’interno delle gamme di prodotto. Nell’ultimo paio d’anni, magicamente, tutti gli asset manager sono diventati pionieri della sostenibilità… come è mai possibile? Noi in Pictet da oltre 20 anni offriamo investimenti sostenibili, ma non basta per un fondo avere il nome sostenibile per esserlo. Fondamentale per evitare il green e social washing è la trasparenza, che contraddistingue la vera integrazione dal mero esercizio formale e permette di misurare l’impatto ambientale o sociale di un investimento.

Attualmente non esiste una metodologia standard e ciò rende molto difficile distinguere le strategie realmente sostenibili da quelle che lo sono solo di facciata. Per sopperire a questa mancanza e misurare in totale trasparenza il reale impatto ambientale delle aziende su cui investiamo, in Pictet da qualche anno abbiamo adottato il modello dei Limiti planetari associato alla Life cycle analysis.

Per determinate le strategie, i nostri Impact report forniscono dati supplementari sull’impatto ambientale e sociale e, se rilevante, riferiamo anche l’esposizione delle nostre strategie rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Ancora c’è una certa difficoltà a mettere a terra il concetto di sostenibilità negli investimenti ed è responsabilità di tutti noi professionisti riuscire a spiegare efficacemente che anche le decisioni di investimento contribuiscono a salvaguardare il pianeta per le generazioni del futuro: purtroppo ancora gli investitori non riescono a comprendere quale sia il reale impatto dei loro investimenti sulle questioni di natura ambientale. Ebbene in Pictet siamo riusciti a calcolarlo, attraverso il nostro Calcolatore d’impatto, disponibile sul nostro sito: mostriamo quale potrebbe essere l’impatto di un investimento utilizzando l’esempio dei nostri principali fondi tematici». 

La sostenibilità è diventata un tema guida anche per gli investimenti obbligazionari. Quali sono le sue considerazioni in merito?

«L’investimento responsabile inizia a farsi notare anche nei mercati obbligazionari. Era ora. Dopo qualche falsa partenza, finalmente, anche il reddito fisso sta rapidamente recuperando terreno. Il valore delle obbligazioni in circolazione classificate come Esg ha raggiunto attualmente i 1.000 miliardi di dollari Usa.

Una cifra destinata sicuramente ad aumentare, soprattutto grazie all’arrivo di un nuovo strumento innovativo, le obbligazioni legate alla sostenibilità. Questi titoli, che offrono un nuovo modo di interagire con le aziende sulle questioni che gli investitori ritengono più importanti, hanno il potenziale di diventare la forma standard di investimento Esg nel reddito fisso. Nel tempo potrebbero addirittura sostituire gli strumenti tradizionali come forma standard di credito.

La definizione precisa degli obiettivi è una caratteristica importante di questi prodotti. Molti investitori, infatti, sono scettici nei confronti dei green bond, perché è difficile valutare se il denaro raccolto venga effettivamente destinato a progetti ambientali. Le obbligazioni legate alla sostenibilità risolvono questo problema integrando un forte incentivo per le società emittenti ad adottare pratiche più sostenibili. Questo incentivo si presenta sotto forma di “sanzione”, ossia cedole più alte o pagamenti aggiuntivi agli investitori alla scadenza, che si attivano ogni volta che non vengano raggiunti gli obiettivi prefissati».

In materia di sostenibilità, quali pensa che siano gli aspetti che il Covid-19 ha reso più cogenti?

«La recente pandemia non ha solo modificato il nostro stile di vita, ma ha anche avuto un forte impatto sull’economia globale nel suo insieme. Il Covid-19 avrà profonde conseguenze e trasformerà diversi settori causando stravolgimenti economici. I governi stanno attuando misure per la ripresa economica per affrontare uno shock senza precedenti.

Noi in Pictet, in quanto investitori, riteniamo che la sostenibilità dovrebbe essere al primo posto nelle misure per favorire la ripresa: un’opportunità per progredire con l’agenda del Green deal europeo e dell’Accordo di Parigi.

Proprio per questo motivo, Pictet supporta la lettera dell’Institutional investors group on climate change, con la quale si chiede una ripresa economica sostenibile nell’Unione Europea. Riteniamo che una ripresa sostenibile e all’insegna dell’ambiente sia fondamentale per offrire risultati positivi a lungo termine ai nostri clienti, ai nostri partner e alla società civile in generale. Le nostre raccomandazioni comprendono: il sostegno alle persone e la creazione di occupazione senza aumentare l’impatto ambientale, sostenere il Green deal e confermare l’Accordo di Parigi, avere una garanzia da parte degli stati membri che il supporto per contrastare gli effetti del Covid-19 tenga conto del rischio climatico, mettere al primo posto la resilienza climatica e le soluzioni per un’economia a zero emissioni e integrare la partecipazione degli investitori nella pianificazione della ripresa».

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