L’analisi a cura degli esperti di Janus Henderson Investors

Secondo l’ultimo Global Dividend Index di Janus Henderson, i dividendi globali sono diminuiti leggermente nel terzo trimestre, perdendo lo 0,9% in termini complessivi e arrivando a 421,9 miliardi di dollari USA. La crescita sottostante, adeguata ai dividendi speciali una tantum, ai tassi di cambio e ad altri fattori tecnici, è stata dello 0,3%. Tuttavia, i forti tagli da parte di un piccolo gruppo di società hanno nascosto segnali di crescita molto più incoraggianti su scala mondiale.

Alcuni tagli drastici hanno influito sui dati;. Se escludiamo i due tagli maggiori, la crescita sottostante è stata del 5,3%

I tagli maggiori ai dividendi sono arrivati dal settore minerario, dove la metà delle società ha ridotto le distribuzioni, e dai produttori petroliferi in Brasile e Taiwan, in controtendenza rispetto all’andamento più ampio del settore petrolifero.

In effetti, se escludiamo i due tagli maggiori – la società brasiliana Petrobras e la società mineraria australiana BHP, entrambe conosciute per la variabilità dei loro dividendi -, la crescita sottostante globale del 3° trimestre si attesta sul 5,3%, in linea con la tendenza a lungo termine. Anche i dividendi del settore chimico e delle società immobiliari asiatiche sono stati pesantemente ridotti, rispecchiando le difficili condizioni di questi mercati nella regione.

I settori bancario, dei servizi di pubblica utilità, dei veicoli e la maggior parte delle società petrolifere hanno evidenziato una forte crescita

Questi tagli sono stati bilanciati dagli ottimi dividendi del settore bancario nella maggior parte del mondo (con un aumento sottostante del 9,3%) e dall’incremento delle distribuzioni in un’ampia varietà di settori, in particolare quelli dei servizi di pubblica utilità e automobilistico. Globalmente, nove società su dieci hanno aumentato le distribuzioni o le hanno mantenute invariate, anche se le differenze sono state notevoli a seconda dei settori e dei Paesi.

La Cina ha visto distribuzioni record

Il terzo trimestre segna il culmine stagionale per la Cina e per la maggior parte dei Paesi dell’Asia Pacifica, escluso il Giappone. I dividendi cinesi hanno raggiunto nuovi record grazie alla forte crescita di Petrochina, che ha mascherato la debolezza dei settori bancario e immobiliare cinesi.

Il calo di un sesto delle distribuzioni di Taiwan ha rispecchiato le difficoltà dei settori petrolifero, chimico, siderurgico e assicurativo. Mentre una discesa simile in Australia è stata causata dal forte declino delle distribuzioni nel settore minerario. La crescita a Hong Kong è stata ostacolata dal settore immobiliare, in cui tutte le società hanno ridotto o mantenuto invariati i propri dividendi.

USA: crescita lenta, ma robusta. Europa: molto positiva. UK: danneggiata dai tagli del settore minerario

Per quanto concerne il resto del mondo, i dividendi statunitensi sono aumentati fino al 4,5%, un ritmo di crescita sano anche se più lento rispetto agli anni precedenti. E il 98% delle aziende a stelle e strisce ha aumentato o mantenuto invariate le proprie distribuzioni.

Gli Stati Uniti sono stati superati dal Canada, che sta beneficiando della solidità dei settori bancario e petrolifero. L’Europa ha continuato a evidenziare una crescita molto forte, proseguendo la tendenza già vista nel secondo trimestre, tradizionalmente molto importante.

Nel Regno Unito, la riduzione delle distribuzioni nel settore minerario ha bilanciato in gran parte gli aumenti dei settori bancario, dei produttori petroliferi e dei servizi di pubblica utilità. Tra i mercati emergenti si è verificata un’ampia dispersione: Cina, India, Arabia Saudita e Repubblica Ceca si sono comportate molto bene. Mentre la debolezza del Brasile ha implicato una diminuzione delle distribuzioni per i mercati emergenti nel loro complesso.
Federico Pons

Per quanto riguarda l’Italia – ha sottolineato Federico Pons, Country Head per l’Italia di Janus Henderson Investors – solo due società dell’indice di Janus Henderson hanno pagato dividendi nel terzo trimestre: Eni ed Enel. Insieme queste due società hanno registrato una crescita sottostante del 4,2%.

Gli aumenti dei dividendi per azione sono stati superiori, ma il programma di riacquisto di azioni proprie di Eni ha fatto sì che il totale distribuito non tenesse il passo con l’aumento del dividendo per azione annunciato dalla società. Le prospettive per il quarto trimestre sono positive e potrebbero significare un dividendo record per l’Italia quest’anno”.

Previsione: revisione al rialzo della crescita sottostante, mentre la crescita complessiva si riduce leggermente

Le previsioni di Janus Henderson per quest’anno sono state riviste lievemente al ribasso, rispecchiando una diminuzione dei dividendi speciali e il rafforzamento del dollaro. La previsione complessiva per il 2023 è scesa da 1.640 a 1.630 miliardi di dollari USA, con un incremento del 4,4% anno su anno.

Tuttavia, la crescita sottostante, che non è influenzata dai tassi di cambio e dai dividendi speciali una tantum, si è rivelata migliore delle attese. Inoltre, diversi Paesi – inclusi Stati Uniti, Francia, Canada, Svizzera e Cina – sono sulla buona strada per effettuare distribuzioni record. Il gestore di fondi globale, quindi, sta rivedendo al rialzo le sue previsioni riguardanti la crescita sottostante, dal 5,0% al 5,3%.

Ben Lofthouse, Head of Global Equity Income di Janus Henderson, ha dichiarato: “L’apparente debolezza dei dividendi globali nel 3° trimestre non desta preoccupazioni, considerando il forte impatto avuto da un piccolo gruppo di società. In effetti, il livello e la qualità della crescita appaiono migliori quest’anno di quanto sembrassero qualche mese fa, con le distribuzioni che adesso dipendono meno dai dividendi una tantum e dai tassi di cambio volatili.

“La crescita dei dividendi da parte delle società rimane generalmente solida in numerosi settori e regioni, con l’eccezione dei settori legati alle materie prime, come quelli minerario e chimico. È normale e riconosciuto dagli investitori, tuttavia, che i dividendi del settore delle materie prime saliranno e scenderanno durante il ciclo. E che questo andamento non è indicativo di problemi più ampi.

Inoltre, i nostri dati mostrano che un portafoglio globale diversificato dispone di stabilizzatori naturali, con i settori in crescita – come quelli bancario e petrolifero – che sono in grado di compensare quelli i cui dividendi sono in calo, per esempio i settori minerario e chimico. E naturalmente, i dividendi di norma sono molto meno volatili degli utili nel tempo, e forniscono quindi sostegno nei periodi di incertezza economica”.


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